PROGETTO DI RICERCA

Spazi di Confine

Leggere il Paesaggio Urbano Storico attraverso i luoghi intermedi

Il progetto, finanziato con legge 77/2006 “Misure speciali di tutela e fruizione dei siti italiani di interesse culturale, paesaggistico e ambientale, inseriti nella ‘lista del patrimonio mondiale’, posti sotto la tutela dell’UNESCO”, è stato sviluppato con l’obiettivo di promuovere la conoscenza e l’utilizzo dei luoghi minori del Centro Storico di Firenze – spesso sconosciuti, sottoutilizzati o non valorizzati nonostante il loro significato storico-culturale – attraverso la ricerca, la progettazione e la partecipazione. In linea con gli obiettivi del Piano di Gestione del Centro Storico di Firenze, l’impianto progettuale pone particolare enfasi sui chiostri presenti nella Core Zone, concependoli come potenziali luoghi di relazione e spazi accoglienti che potrebbero attenuare diverse criticità, tra cui contribuire alla rigenerazione urbana e alla gestione dei flussi turistici e rendere fruibili nuovi spazi ai cittadini.

Il progetto, così definito, rappresenta una naturale continuazione delle riflessioni cardine portate avanti dall’ufficio Firenze Patrimonio Mondiale e rapporti con UNESCO in merito al valore immateriale associato ai luoghi e del ruolo dei luoghi minori nello sviluppo sostenibile del Centro Storico. Queste tematiche si inseriscono nel solco tracciato da due progetti precedentemente avviati dall’Ufficio, Firenze e l’eredità culturale del patrimonio religioso e Piazze minori nel Centro Storico di Firenze, sottolineando la continuità e l’approfondimento delle strategie di intervento nel contesto del sito Patrimonio Mondiale.

L’articolazione del progetto

Il progetto Spazi di Confine: leggere il paesaggio urbano storico attraverso i luoghi intermedi è stato concepito in risposta alle esigenze emergenti legate alla vivibilità del Centro Storico e all’utilizzo degli spazi urbani. In particolare, i risultati dell’indagine sugli impatti del Covid-19 nei luoghi di interesse religioso di Firenze, effettuata tra i mesi di novembre e dicembre 2020 dall’Ufficio Firenze Patrimonio Mondiale e Rapporti con UNESCO del Comune di Firenze, hanno evidenziato l’importanza degli spazi aperti, inclusi chiostri e giardini ospitati dai complessi monumentali, come luoghi di rifugio e di contemplazione durante i periodi di chiusura e distanziamento sociale. Per affrontare la problematica della difficile accessibilità di questi spazi, che deriva dal fatto che molti complessi che racchiudono chiostri non sono accessibili al pubblico in quanto (a) appartengono a una comunità religiosa attiva, (b) sono destinati a un uso privato o culturale o (c) sono spazi sottoutilizzati o in stato di abbandono, l’Ufficio Firenze Patrimonio Mondiale ha promosso una visione dei chiostri come “Oasi Urbane”: spazi aperti, condivisi e fruibili che si costituiscono come luoghi di accoglienza essenziali per rafforzare il legame tra la storia, la memoria e la comunità. Questa visione, mirata non solo a diminuire la percezione di chiusura di luoghi di interesse religioso, ma anche finalizzata a potenziare la conoscenza delle risorse patrimoniali del sito Patrimonio Mondiale, è stata condivisa con i vari soggetti attivi nella gestione e valorizzazione dei complessi religiosi cittadini durante l’incontro del progetto Firenze e l’Eredità Culturale del Patrimonio Religioso nel 2021, diventando la base per i successivi sviluppi del progetto Spazi di confine: leggere il paesaggio urbano storico attraverso i luoghi intermedi.

La fase conoscitiva del progetto comprende attività volte alla raccolta dei dati sui chiostri, sagrati, cenacoli e piazze minori nel Centro Storico di Firenze e alla conseguente identificazione degli spazi più significativi dal punto di vista progettuale, attuata attraverso la categorizzazione e indicizzazione generale dei chiostri e sagrati della città e la mappatura di questi beni.

La fase successiva è stata incentrata sul coinvolgimento delle parti interessate, tra cui comunità religiose, istituzioni, professionisti del settore e la cittadinanza. Difatti, parte integrante del progetto è l’attività seminariale svolta in collaborazione con l’Università degli Studi di Firenze che ha visto la partecipazione degli studenti del Dipartimento di Architettura (DIDA) e del Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo (SAGAS). Il seminario di progettazione Spazi di Confine: Nel cavo della città densa, tenutosi nel mese di febbraio 2024, ha avuto per oggetto l’approfondimento del caso studio della Basilica di Santo Spirito, luogo simbolico per le tematiche in esame.

Gli Spazi “di Confine”

Nell’ottica dei risvolti progettuali è stata concettualizzata una particolare categoria degli spazi di interesse religioso, denominata “spazi di confine”, che comprende i sagrati del Centro Storico di Firenze e alcuni chiostri “di prossimità”. Nel caso dei sagrati, la selezione degli spazi di confine è stata guidata dalla posizione stessa dello spazio antistante la chiesa che induce a un’apertura e un dialogo tra “il sacro” e “il profano”, comprendendo, pertanto, tutti i sagrati presenti nel Centro Storico. Nel caso dei chiostri, invece, considerata la necessità di promuovere una loro maggiore apertura alla comunità, si è proceduto a un’ulteriore selezione di questi spazi: maggiore enfasi è stata posta ai chiostri nei quali la volontà di clausura, evocata a partire dall’origine etimologica del termine stesso, non appare tuttavia inconciliabile con il dialogo con la città circostante. Si tratta dei chiostri in cui la funzione religiosa non è esclusiva, e la cui struttura architettonica confina con le vie cittadine, permettendo un accesso dall’esterno. Questa condizione di confine, dovuta sia a scelte architettoniche originali, sia a successive modifiche e ad abbattimenti delle strutture, è quindi stata concettualizzata come la principale caratteristica che determina gli spazi limite che potrebbero essere vissuti in maniera aperta, contribuendo alla rigenerazione del tessuto urbano. I criteri elaborati per l’individuazione dei chiostri “di confine” sono:

1. il mantenimento preponderante della funzione religiosa
2. la posizione confinante con lo spazio pubblico o facilmente accessibile

Risultati raggiunti 
  • Censimento di 73 chiostri, 21 sagrati e 24 cenacoli 
  • Ricerca approfondita sulla proprietà, gestione, accessibilità e destinazione d’uso di ciascun luogo
  • Sviluppo delle mappe tematiche
  • Integrazione dei dati nel Sistema Informativo Territoriale del Comune di Firenze, con il fine di potenziare la gestione del patrimonio religioso della città.
  • Svolgimento del seminario tematico di progettazione “Spazi di Confine: nel cavo della città densa”
  • Restituzione dei risultati in occasione del VI incontro del progetto “Firenze e l’eredità culturale del patrimonio religioso”
  • Pubblicazione del volume “Firenze e l’Eredità Culturale del Patrimonio Religioso. Spazi di Confine” che illustra i risultati del progetto

28/11/2023

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Relazione sullo stato di avanzamento del progetto “Spazi di confine” – marzo 2023

17/07/2024

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Geolocalizzazione dei chiostri

17/07/2024

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Geolocalizzazione dei chiostri “spazi di confine”

17/07/2024

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Geolocalizzazione degli spazi di confine – chiostri e sagrati

Progetto realizzato da
Comune di Firenze – Direzione Cultura, Ufficio Patrimonio Mondiale e Rapporti con UNESCO e Università degli Studi di Firenze Dipartimento di Architettura DIDA,        laboratorio congiunto HeRe_Lab

 

Progetto finanziato a valere sui fondi Legge 20 febbraio 2006, n. 77
“Misure speciali di tutela e fruizione dei siti e degli elementi italiani di interesse culturale, paesaggistico e ambientale, inseriti nella “lista del patrimonio mondiale”, posti sotto la tutela dell’UNESCO”